Il Sinodo non è un parlamento, non è un’indagine sulle opinioni, è un momento ecclesiale ed il protagonista del Sinodo è lo Spirito Santo. Se non c’è lo Spirito, non ci sarà Sinodo…». Questa è la novità del Sinodo, per papa Francesco. Nella nostra diocesi, la dinamica del Sinodo è in pieno svolgimento. In questi ultimi tre mesi ha visto raccogliersi, negli Spazi di Dialogo sorti in tutto il territorio diocesano, circa trentamila persone: non sono tantissime, ma nemmeno poche, se consideriamo le difficoltà legate alla pandemia in corso. In parrocchia da noi, gli ultimi due spazi di dialogo si svolgeranno questo fine settimana. Successivamente ogni facilitatore, colui che ha coordinato questi incontri, invierà le proprie considerazioni alla Commissione Preparatoria del Sinodo che raccogliendo i contributi ed il materiale frutto dell’ascolto avvenuto negli spazi di dialogo, elaborerà quel documento, chiamato Instrumentum Laboris, che servirà come punto di partenza per il confronto dell’Assemblea Sinodale.
Papa Francesco ha anche messo in guardia da tre rischi:
- Il primo è quello del formalismo, che riduce tutto ad un evento di facciata.
- Il secondo è l’intellettualismo, un Sinodo trasformato in convegno con «interventi colti ma astratti sui problemi della Chiesa e sui mali del mondo»; un altro modo per “parlarsi addosso”.
- Infine, il terzo rischio è la tentazione dell’immobilismo: se non prendiamo sul serio il nostro tempo e abbiamo paura di cambiare, finiamo con l’adottare soluzioni vecchie per problemi nuovi.
Francesco si è chiesto: «Noi, comunità cristiana, incarniamo lo stile di Dio, che cammina nella storia e condivide le vicende dell’umanità? Siamo disposti all’avventura del cammino o, timorosi, preferiamo rifugiarci nelle scuse del “non serve” o del “si è sempre fatto così”?». Il pontefice propone un’immagine di Chiesa capace di vicinanza, compassione e tenerezza.
Relazione Primo Incontro Gruppo A
Relazione Secondo Incontro Gruppo A
Relazione Terzo Incontro Gruppo A
Relazione Incontri Gruppo C